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JOHN SURTEES, LA LEGGENDA DEL FIGLIO DEL VENTO

  • Immagine del redattore: Redazione
    Redazione
  • 20 mar 2024
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 17 set 2024



Lo chiamano "Big John" o "Il Figlio del Vento", ma John Surtees entra nella leggenda delle corse per un altro motivo: è l'unico a vincere il Mondiale sia con le moto - sette volte! - che in Formula 1.


Molti si sono cimentati in questa ardua impresa, da Hailwood a Cecotto, fino alle velleità più recenti di Valentino Rossi, ma solo John è riuscito nel suo intento. E dire che una volta la prassi di saltare dalle due alle quattro ruote era abbastanza consolidata: da Nuvolari a Brambilla, da Beltoise fino a Damon Hill.


John debutta in auto nel 1960, in Formula 2. Va subito talmente forte che poco dopo è già in Formula 1, su una Lotus 18. Alla seconda gara - a Silverstone - Big John è già secondo! In Portogallo, alla terza gara, domina ma si rompe il radiatore.


Nel 1961 lo vorrebbe Enzo Ferrari, ma John rifiuta: non si sente pronto. E' l'inizio di un rapporto con la scuderia italiana che sarà sempre travagliato. Lui sceglie la Cooper e fa esperienza senza pressioni, ottenendo giusto un paio di quinti posti. L'anno dopo è alla Lola.


John va fortissimo ma la Lola è poco affidabile. Ottiene due secondi posti e il quarto posto finale. Finalmente, nel 1963, John arriva alla Ferrari. Quell'anno, però, Clark è imbattibile e John è di nuovo quarto, con la gioia della prima vittoria al Nurburgring.


L'anno dopo, con un po' di fortuna e l'aiuto di Bandini che all'ultima gara butta fuori Hill e gli cede il secondo posto, Surtees è Campione del Mondo. La sua vittoria, con la Ferrari bianca e blu nei colori NART, è favorita anche dal ritiro di Clark negli ultimi giri, in Messico. Surtees però non ruba niente, vincendo ancora al Ring e a Monza.


Il suo stile di guida, derivato dalle moto, è particolare: pulito, ma sempre al limite, grazie a una sensibilità insuperabile. Nel 1965 Clark è troppo forte e John solo quinto. L'anno dopo Surtees si gioca una grande occasione. La Ferrari è fortissima e lui vince subito in Belgio.


John però litiga con l'ingegnere Dragoni per una questione legata alle sport e a Le Mans, all'epoca gara di importanza pari alla Formula 1. Surtees sbatte la porta e va alla Cooper. L'orgoglio, come spesso accade, non gli detta la decisione più saggia. John vince ancora in Messico e a fine anno è secondo nella classifica; probabilmente, se fosse rimasto alla Ferrari, avrebbe vinto il Mondiale.


Da qui la carriera di Surtees va in calando. Nel '67, con la Honda, vince a Monza ed è quarto in classifica; l'anno dopo è solo ottavo. Gli anni successivi John li perde inseguendo il sogno di una sua scuderia e, prima del debutto, corre con BRM e Mclaren, all'epoca poco competitive.


Quando arriva la Surtees l'inizio pare incoraggiante, con qualche piazzamento e buone prestazioni. Purtroppo è un fuoco di paglia. John corre l'ultima gara nel 1972, poi diventa solo team manager. La Surtees corre fino al 1978 con discreti risultati, ma senza mai riuscire a vincere una gara.


Surtees continua fino alla morte a partecipare a eventi legati alle corse, subendo anche la tragedia del figlio Henry, promettente pilota di Formula 2 che muore in pista nel 2009.



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