
Alla fine, l’annuncio è arrivato: Yuki Tsunoda sarà un pilota Red Bull e farà il suo debutto con il team austriaco nel Gran Premio di casa, in Giappone, al fianco di Max Verstappen. A farne le spese è Liam Lawson, retrocesso dopo appena due gare in cui non ha certo brillato, soprattutto in qualifica.
Difficile non trovare questa situazione assurda. La Red Bull ha sempre avuto un approccio discutibile con i suoi giovani piloti, ma questa volta si è andati oltre. Lawson non ha nemmeno avuto il tempo di adattarsi alla vettura 2025: un test ridotto in Bahrain a causa di problemi tecnici, due sessioni di libere in Australia e un’ora in Cina. Troppo poco per poter dimostrare qualcosa.
Sembra quasi isteria. La gestione di Helmut Marko, già criticata per le dichiarazioni infelici sul pianto di Hadjar a Melbourne, appare sempre più caotica e priva di una strategia a lungo termine.
Per Tsunoda, questa è un’opportunità enorme, ma viene da chiedersi se riuscirà a trovare spazio in una squadra costruita attorno a Verstappen. E per quanto riguarda Lawson, forse alla fine è meglio così: in Racing Bulls potrà lavorare con più tranquillità e avere il tempo necessario per crescere come pilota.
Ad ogni modo, in bocca al lupo a entrambi: forza Yuki, forza Liam.
© Simone Marchetti Cavalieri