BRIEFING F1: GP BAHRAIN
- Simone Marchetti Cavalieri
- 3 giorni fa
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Domenica andrà in scena il Gran Premio del Bahrain, seconda tappa del trittico mediorientale che si chiuderà la prossima settimana con la gara in Arabia Saudita.
Prima di tornare sui tracciati europei, il circus della Formula 1 affronta due appuntamenti in Medio Oriente che potrebbero regalare qualche colpo di scena. Il Bahrain, in particolare, sarà una sfida complessa per team e piloti, complice un asfalto particolarmente abrasivo e temperature che, con ogni probabilità, saranno le più alte incontrate finora in stagione.
Su un circuito ricco di curve a bassa e media velocità e con frenate molto intense, sarà fondamentale avere una monoposto stabile in frenata, dotata di buona trazione e in grado di gestire al meglio il surriscaldamento delle gomme.
Proprio la gestione degli pneumatici rischia di diventare il punto critico per la Ferrari, che si presenta a Sakhir con una vettura promettente ma ancora da rifinire. I problemi principali riguardano l’altezza da terra, ed il team va verso un weekend in cui non sarà concesso sbagliare. Sono previsti aggiornamenti significativi, ma la pista sarà il vero giudice dell'efficacia del progetto. La SF-25 è ancora in fase di sviluppo, e il Bahrain — con le sue curve medio-lente — ne metterà in evidenza tutti i limiti. Un piccolo vantaggio potrebbe venire dalla superficie liscia del circuito, che consente di rischiare un po’ di più sull’assetto, ma si tratta comunque di un margine sottile.
In cima alla lista dei favoriti c’è la McLaren, una macchina solida, veloce e adattabile. Il vero ostacolo per il team britannico potrebbe essere la capacità dei suoi piloti di concretizzare in gara: Norris e Piastri hanno il potenziale per dominare, ma servirà una prova di maturità dopo i segnali altalenanti visti a Suzuka.
E poi, naturalmente, c'è Verstappen. L’olandese della Red Bull — in attesa di diventare papà — resta l’uomo da battere. Anche se il layout del Bahrain non sembra cucito su misura per esaltare le sue doti, ormai ha abituato tutti a prestazioni fuori scala, indipendentemente dal contesto. Resta aperta la questione del compagno di squadra, ancora troppo distante per rappresentare una vera variabile.
Mercedes si affaccia al weekend con un atteggiamento prudente, pronta ad approfittare di eventuali passi falsi degli altri. Il mix tra esperienza e gioventù potrebbe funzionare bene, ma per Antonelli si profila una gara impegnativa: Sakhir è un circuito che può rivelarsi ostico, specie per un pilota alle prime armi.
Nel gruppo di metà classifica regna l’incertezza. Le prestazioni nelle prime uscite stagionali fanno ben sperare per Williams e Haas, mentre non sono da escludere buone sorprese da parte di Racing Bulls. Tuttavia, prevedere chi andrà davvero forte è difficile: ogni weekend può rimescolare le gerarchie.
Secondo molti dati, sarà la gara più della qualifica a fare la differenza. Ma in un tracciato dove correre con aria pulita fa ancora la sua parte, la partenza e il primo stint restano cruciali. Anche il tempismo dei pit stop e la capacità del muretto di leggere l’evoluzione della gara — sfruttando strategie come l’undercut — avranno un peso specifico notevole.
Il fatto che tutti abbiano già testato qui rende probabile che i team trovino rapidamente un assetto efficace, riducendo il divario tra le vetture e spostando l’attenzione proprio sulla qualifica, che potrebbe tornare ad essere decisiva.
La McLaren sembra avere le carte in regola per puntare in alto, magari anche a una doppietta. Verstappen proverà a mettersi in mezzo, come sempre, ma stavolta qualche punto interrogativo in più accompagna la Red Bull. Storicamente, le qualifiche in Bahrain mostrano distacchi minimi: se Max saprà estrarre un giro perfetto in Q3, la gara potrebbe prendere una piega interessante.
© Simone Marchetti Cavalieri