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8 ORE DEL BAHRAIN: A TOYOTA IL TITOLO PILOTI



Toyota ha una volta di più dimostrato la sua supremazia nel Mondiale Endurance nel cuore del Bahrain. Sul circuito di Sakhir, la squadra giapponese ha celebrato il suo sesto titolo piloti nel FIA WEC con un team eccezionale composto da Sebastien Buemi, Brendon Hartley e Ryo Hirakawa a bordo della GR010 Hybrid. Questa squadra ha replicato il loro successo dell'anno precedente, superando i loro compagni di squadra Kamui Kobayashi, Josè Maria Lopez e Mike Conway. La Toyota ha dimostrato ancora una volta di essere inarrivabile, sfruttando al meglio la loro vasta esperienza nei prototipi per ottenere la loro sesta vittoria stagionale nel WEC, di cui ben quattro doppiette.


La corsa per il campionato piloti all'interno del team Toyota è stata virtualmente chiusa già al primo giro quando Earl Bamber è scivolato lungo nella frenata, tamponando involontariamente Conway e mandando la Toyota in testacoda. Partito dalla pole position, Buemi ha subito colto l'occasione per allungare il passo sulle Ferrari di Alessandro Pier Guidi e Miguel Molina, bravi a evitare il caos iniziale. L'errore ha fatto pagare un prezzo caro a Bamber, che è stato sanzionato con uno Stop & Go di un minuto. Conway, scivolato in fondo alla classifica, ha intrapreso una sorprendente rimonta che lo ha portato sul podio già alla fine del primo turno di guida.


Kamui Kobayashi è stato quindi incaricato di superare la Ferrari di James Calado, che aveva sostituito Pier Guidi, per tornare alle spalle del leader Brendon Hartley al termine del primo cambio pilota. Proprio Hartley, autore della pole position, ha avuto un momento di tensione durante un sorpasso quando è entrato in contatto leggero con la Porsche 911 RSR di Mike Wainwright. Dopo aver verificato che la GR010 non aveva subito danni significativi, Hartley ha continuato senza problemi la gara, consegnando poi il volante a Ryo Hirakawa, che ha aumentato ulteriormente il vantaggio sulla vettura di Lopez. Infine, è stato nuovamente compito di Kobayashi portare la Toyota al traguardo, scortato dal compagno di squadra Conway.


Con le prime due posizioni ormai acquisite dalla Toyota, l'attenzione della gara si è spostata sulla lotta per il terzo gradino del podio. Nella notte di Sakhir, è stata la Porsche del Team Jota a lottare senza paura contro le due Ferrari 499P. La squadra inglese è stata penalizzata da un drive through inflitto ad Antonio Felix da Costa, colpevole di un rientro in pista ritenuto pericoloso. Nonostante questa penalità, da Costa insieme a Yifei Ye e Will Stevens è riuscito a conquistare il quarto posto, superando entrambe le Ferrari. Nel frattempo, Antonio Fuoco e Pier Guidi si sono dati battaglia senza esclusione di colpi nelle fasi finali, con Fuoco che ha avuto la meglio sul vincitore di Le Mans.


La Ferrari 499P numero 51 è stata in seguito superata anche dalla Porsche Penske di Kevin Estre, André Lotterer e Laurens Vanthoor, che ha terminato settima. La 963 LMDh gemella di Dane Cameron, Michael Christensen e Frédéric Makowiecki è riuscita a prevalere su entrambe le Peugeot 9X8, che ancora una volta sono rimaste in una posizione marginale. Sfortunato il team Proton Competition, con Gianmaria Bruni costretto a una lunga sosta a causa di un problema alla pedaliera mentre era in lotta per le posizioni di vertice.


L'ultima gara del WEC per le LMP2 è stata dominata dal Team WRT. La squadra belga, che passerà alle Hypercar con le BMW LMDh l'anno successivo, ha ottenuto una doppietta eccezionale con i neo campioni di classe Louis Deletraz, Robert Kubica e Rui Andrade, che hanno superato i loro compagni di squadra Sean Gelael, Robin Frijns e Ferdinand Habsburg. La squadra inglese Jota, campione in carica, ha dovuto accontentarsi del terzo posto sul podio.


Il Team Prema ha fatto una prestazione notevole, guidando le fasi centrali dell'8 Ore del Bahrain con entrambe le Oreca 07. Nonostante sia stato colpito da un'inconvenienza causata dall'Aston Martin di Daniel Mancinelli, Bent Viscaal, in coppia con Filip Ugran e Juan Manuel Correa, ha chiuso al quarto posto di classe, precedendo i compagni di squadra Mirko Bortolotti, Dorian Pin e Daniil Kvyat. Il sesto posto è andato ai vincitori delle 24 Ore di Le Mans dell'Inter Europol Competition, che hanno dovuto affrontare problemi all'impianto elettrico sulla loro Oreca.


Anche la categoria LMP2 ha subito un avvio caotico, con il poleman Tom Blomqvist coinvolto in un incidente con la United Autosports di Philip Hanson. L'incidente ha coinvolto anche Matthieu Vaxiviere e la Vanwall LMH. A beneficiarne è stato Gabriel Aubry, che ha guidato in modo impeccabile le fasi iniziali della gara prima di subire uno Stop & Go a causa della pressione degli pneumatici irregolari, che ha poi portato al suo ritiro definitivo.


La categoria LMGTE ha visto la prima vittoria di un equipaggio completamente al femminile nel WEC. Dopo aver sfiorato la vittoria in numerose occasioni, Sarah Bovy, Michelle Gatting e Rahel Frey sono finalmente riuscite a salire sul gradino più alto del podio. Partite dalla pole position, le Iron Dames hanno supportato i loro compagni di squadra Matteo Cressoni e Alessio Picariello nella prima parte della gara. Purtroppo, la coppia Porsche Iron Lynx, che aveva dominato gran parte della gara, è stata costretta a rientrare ai box a causa dell'indisposizione fisica di Claudio Schivoni.


Tornate in testa, le Iron Dames hanno resistito fino alla bandiera a scacchi alla rimonta dell'Aston Martin Vantage del D’Station Racing, guidata da Liam Talbot, Casper Stevenson e Tomonobu Fuji. Il podio è stato completato dall'equipaggio dell'Heart of Racing, composto da Mancinelli, Ian James e Alex Riberas. La Ferrari 488 GTE del team AF Corse, con Davide Rigon, Thomas Flohr e Francesco Castellacci, ha ottenuto il quarto posto. La Corvette dei campioni Ben Keating, Nicolas Varrone e Nicky Catsburg non è riuscita a rimontare ed è stata costretta a contentarsi del settimo posto in classe.




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