Dopo la bandiera scacchi di una 6 Ore del Fuji sofferta, Toyota si è affermata nuovamente come la squadra dominante nel campionato FIA WEC di quest'anno. Nonostante i fan giapponesi abbiano potuto festeggiare una doppietta straordinaria, la gara si è rivelata una sfida più ardua del previsto per le due GR010 Hybrid.
Infatti, ad opporsi al loro dominio c'era la Porsche 963 LMDh, guidata da Laurens Vanthoor, Kevin Estre e André Lotterer, che hanno condotto la gara per i primi due terzi della durata totale. Tuttavia, alla fine, Kamui Kobayashi, Mike Conway e Josè Maria Lopez hanno conquistato la vittoria, mantenendo accesa la competizione per il titolo piloti contro i loro compagni di squadra Sebastien Buemi, Brendon Hartley e Ryo Hirakawa, giunti secondi al traguardo.
Nonostante un cielo nuvoloso che ha accompagnato l'intera durata della gara, la pioggia ha risparmiato i piloti questa volta. Tuttavia, l'azione è iniziata intensamente già al via, quando quasi tutte le Hypercar sono arrivate in gruppo alla prima curva. Vanthoor ha colto l'occasione, superando abilmente Conway e Buemi, con quest'ultimo leggermente toccato da Miguel Molina. Purtroppo, Michael Christensen è stato meno fortunato, costretto a rientrare ai box a causa di una foratura alla ruota posteriore destra causata da un contatto con la Ferrari 499P di James Calado.
La safety car è stata chiamata in pista dopo un testacoda della Ferrari di Luis Perez Companc alla prima curva, fortunatamente senza coinvolgere le altre vetture GT. Al riavvio, Vanthoor ha allungato il passo grazie alla scelta di montare gomme di tipo Medium, mentre le Ferrari e le Toyota erano tutte equipaggiate con gomme Hard.
Per la prima volta in questa stagione, la Porsche LMDh si è dimostrata competitiva, con Vanthoor che ha tenuto un doppio stint magistrale prima di cedere il volante a Estre, che ha gestito la parte centrale della gara nonostante problemi al cambio sulla sua 963.
Dopo essere state superate dalle Ferrari, entrambe le Toyota sono tornate a minacciare la leadership di Estre nel team Penske. Estre ha lottato con determinazione fino all'ultimo giro del suo stint, quando è stato superato dallo scatenato Hirakawa al quarto turno. La battaglia si è quindi spostata all'interno del team Toyota, con il poleman Kobayashi che ha conquistato la vittoria su Hartley, in difficoltà a causa delle gomme, tagliando il traguardo per primo. Lotterer ha concluso al terzo posto portando a termine un'ottima performance per la Porsche.
Per la prima volta in questa stagione del WEC, nessuna Ferrari ha raggiunto il podio. Sono state penalizzate eccessivamente dal Balance of Performance (BoP), mostrando un passo gara inferiore rispetto ai rivali e venendo addirittura doppiate. L'usura eccessiva delle gomme nelle prime fasi di gara, accentuata dall'uso dei pneumatici di tipo medio, ha contribuito al loro svantaggio. Antonio Fuoco, Nicklas Nielsen e Molina hanno chiuso al quarto posto, precedendo i compagni di squadra Alessandro Pier Guidi, Antonio Giovinazzi e Calado.
Nonostante una penalità per aver speronato una vettura LMP2, la Porsche del team Jota è riuscita a superare entrambe le Peugeot 9X8 e ha concluso al sesto posto. Le LMH della Peugeot hanno mostrato momenti di competitività, ma hanno ancora riscontrato problemi di affidabilità al sistema idraulico. Nonostante le difficoltà legate a problemi elettrici, Gianmaria Bruni, Neel Jani e Harry Tincknell hanno portato la Porsche del Proton Competition al nono posto. La Cadillac ha invece avuto una gara deludente, con una sosta supplementare causata dalla rottura di un mozzo ruota.
Nella classe LMP2, Louis Deletraz, Robert Kubica e Rui Andrade hanno conquistato la vittoria, consolidando la loro posizione in testa alla classifica per il titolo. Dopo una lotta intensa, il team WRT ha prevalso sulla squadra United Autosports composta da Philip Hanson, Frederick Lubin e Felipe Albuquerque, quest'ultimo autore di un sorpasso decisivo sul finale ai danni di Robin Frijns, che ha chiuso terzo condividendo la vettura Oreca del WRT con Sean Gelael e Ferdinand Habsburg.
Fuori dal podio si è piazzata l'altra vettura United Autosports di Ben Hanley, Oliver Jarvis e Joshua Pierson. È stata una gara complicata per l'Inter Europol Competition, che era venuta in Giappone con l'obiettivo di ridurre il gap rispetto all'Oreca del WRT, ma alla fine ha chiuso al nono posto nella classe LMP2, tra le due LMP2 gestite dal Team Prema.
Dopo un lungo periodo senza successi, la Ferrari ha ottenuto una doppietta nella categoria LMGTE. Nonostante uno scontro con la Corvette di Ben Keating, l'equipaggio AF Corse composto da Davide Rigon, Francesco Castellacci e Thomas Flohr ha conquistato il primo posto, seguito dalla vettura del Kessel Racing di Takeshi Kimura, Scott Huffaker e dal giovane pilota della Toyota Ritomo Miyata.
Dopo aver scontato una penalità per il contatto con la Ferrari 488 di Flohr, Keating ha ceduto il volante a Nicky Catsburg e Nicolas Varrone, che hanno guadagnato il terzo gradino del podio. Le Iron Dames, che avevano dominato la prima parte della gara, sono state costrette a accontentarsi del quarto posto. Il pilota ufficiale Porsche Matteo Cairoli ha svolto un ruolo chiave nel portare i suoi compagni di squadra, Gunnar Jannette e PJ Hyet, al quinto posto nella classe LMGTE.
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