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6 ORE DI SPA: VITTORIA JOTA TRA LE POLEMICHE



La 6 Ore di Spa-Francorchamps ha nuovamente offerto agli appassionati una competizione entusiasmante e piena di colpi di scena. Anche senza la solita pioggia a complicare le cose, il circuito delle Ardenne ha regalato spettacolo puro. Tra Full Course Yellow, safety car e una bandiera rossa, la Porsche ha dominato, conquistando una doppietta significativa. Diversamente dalla gara in Qatar, è stata la 963 LMDh del team Jota a tagliare per prima il traguardo, seguita dall’auto gemella del team ufficiale Porsche Penske. Questa vittoria segna un traguardo storico per il team inglese, con Will Stevens e Callum Illot a sostituire Norman Nato, impegnato in Formula E a Berlino.


All'inizio della gara, è stata la Porsche del Proton Competition a catturare l'attenzione. Julien Andlauer, partito terzo, ha sorpassato la Cadillac di Alex Lynn già al sesto giro. Dopo il sorpasso, Lynn ha rallentato per preservare le gomme. Determinato, Andlauer ha puntato il poleman Frederic Makowiecki, sfruttando un doppiaggio della Lexus di Takeshi Kimura per superarlo alla Bus Stop.


Le Ferrari, partite dal centro del gruppo, hanno scalato la classifica con sorpassi impressionanti. Antonio Giovinazzi ha raggiunto il terzo posto, seguito dalla 499P di Robert Kubica di AF Corse. Dopo un paio di Full Course Yellow per detriti in pista, il primo vero colpo di scena è arrivato a metà della seconda ora. Phil Hanson ha colpito la BMW di René Rast alla curva Bruxelles, perdendo poi il controllo della sua Porsche e colpendo Ahmad Al Harthy. È stata necessaria una safety car per rimuovere le vetture e mettere in sicurezza la pista.


Nella terza ora, Michael Christensen ha commesso un grave errore, perdendo il controllo della sua Porsche 963 LMDh e schiantandosi contro il muro all'uscita di Blanchimont, costringendo al ritiro e provocando un'altra Full Course Yellow. Al restart, James Calado ha approfittato di un doppiaggio per superare Neel Jani e prendere il comando, cedendo poi il volante della Ferrari 499P ad Alessandro Pier Guidi. Anche Antonio Fuoco, subentrato a Miguel Molina, ha iniziato una rimonta furiosa, superando Jani e piazzandosi dietro il compagno di squadra Pier Guidi.


Con meno di due ore alla fine, un incidente ha fermato la gara. Earl Bamber, cercando di superare Jani, si è scontrato con la BMW M4 GT3 di Sean Gelael sul rettilineo del Kemmel. La collisione tra la Cadillac V-Series.R e la GT bavarese è stata violenta, con la LMDh che ha rischiato di capovolgersi. La bandiera rossa è stata esposta immediatamente, ma i danni alle barriere erano ingenti e il cronometro continuava a scorrere. La direzione gara ha deciso di estendere la gara di un'ora e quarantaquattro minuti, tra le polemiche. La competizione è ripresa dietro la safety car, con diverse squadre costrette a soste ai box, tranne le Porsche di Jota e Penske. Illot, rifornito poco prima della bandiera rossa, si è ritrovato in testa, seguito da Kevin Estre. I meccanici del team Jota hanno completato il lavoro permettendo a Illot di tagliare per primo il traguardo, seguito dal terzetto Estre, Lotterer e Vanthoor, con un distacco di oltre dodici secondi.


A completare il podio è stata la Ferrari 499P di Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen, che hanno lottato fino alla fine per ridurre il distacco dalle Porsche. Anche la Ferrari di Pier Guidi, Calado e Giovinazzi ha battagliato intensamente con le Toyota, con i vincitori della 24 Ore di Le Mans 2023 che hanno chiuso quarti, davanti alla GR010 Hybrid di Hartley, Hirakawa e Buemi, quest’ultimo penalizzato da un drive through per un overboost. L'altra Toyota di Conway, Kobayashi e De Vries ha preceduto la Ferrari 499P di AF Corse.


A chiudere la zona punti è stata l’Alpine di Charles Milesi, Jules Gounon e Paul-Loup Chatin, competitiva sui saliscendi delle Ardenne, davanti alla Peugeot 9X8 di Mikkel Jensen e Nico Müller. Quindicesima assoluta la Isotta Fraschini Tipo 6 LMH in crescita, mentre la Lamborghini è stata costretta al ritiro per un problema alla sospensione posteriore destra.


In LMGT3, Porsche ha conquistato una doppietta in un finale emozionante. La 911 del team Manthey, guidata da Yasser Shain, Morris Schuring e Richard Lietz, ha vinto, seguita dai compagni di squadra Alex Malykhin, Joel Sturm e Klaus Bachler. Il team Lamborghini Iron Lynx ha sfiorato la vittoria con Claudio Schiavoni, Matteo Cressoni e Franck Perera, ma un pit stop all'ultimo giro ha relegato l'equipaggio al terzo posto.


Quarto posto per le Iron Dames, con Sarah Bovy, Rahel Frey e Michelle Gatting, che hanno dominato gran parte della gara. Un pit stop lento e un tamponamento di Kobayashi hanno rallentato la loro corsa. Quinta posizione per James Cottingham, Nicolas Costa e Gregoire Saucy della McLaren United Autosports, che hanno superato la Ferrari 296 GT3 di Davide Rigon, Francesco Castellacci e Thomas Flohr.




© Cavalieri Garage & Co.

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